da Il Piccolo del 1 maggio 2018 – di Diego D’Amelio – “Euforia, confusione e un po’ di stanchezza». Sono le prime sensazioni del nuovo presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che sembra non credere ai propri occhi mentre parla coi cronisti dopo aver scorso ancora una volta i risultati aggiornati in tempo reale sul sito della Regione. Il neogovernatore gongola: «Sono partito da segretario provinciale della Lega a Trieste nel 2003 con l’ 1,2% dei voti: sembra un altro universo».

Cosa prova davanti ad un successo così schiacciante? Impossibile ipotizzarlo e anche solo pensarlo. Qualsiasi previsione, anche la più lusinghiera, non dava esiti del genere. Ho raccolto una percentuale più che doppia rispetto al candidato arrivato secondo e la Lega è al 35%. Noi abbiamo guadagnato 10 punti sulle politiche e tutta la coalizione si è rafforzata: Forza Italia ha guadagnato un paio di punti e Progetto Fvg ha avuto un’ ottima affermazione.

Felice? Sì, ma è una responsabilità enorme. Non promettiamo la luna, ma lavoreremo per risolvere problema per problema.

Sonora bocciatura per il centrosinistra… È la prova del fallimento dell’ amministrazione uscente. Un malcontento che ha trovato chiara risposta nel voto. Il Pd non si è giovato nemmeno dell’effetto amministrative: bocciatura netta.

Avete assorbito il voto in uscita dal M5s? Lo diranno i sondaggisti, ma la mia candidatura pensavamo potesse rappresentare quel cambiamento chiesto dai Cinquestelle.

Ha sentito Salvini? Più volte, è contentissimo. E mi hanno chiamato anche il presidente del Veneto Zaia e molti altri.

Ora l’ asse del Nord è realtà anche in Fvg. Cosa farete?
Da oggi il patto dei presidenti ha valenza ufficiale. Mi auguro possa nascere un sindacato del territorio per le negoziazioni con Roma sulle risorse finanziarie da riportare in Fvg e sull’ immigrazione.

Il valzer dei candidati è ormai un ricordo… Mi pare si sia fatta la scelta giusta (sorride).

Riccardo Riccardi farà il suo vice? L’ ho detto e vale anche oggi. La coalizione si incontrerà a giorni e farà scelte condivise.

Che tempi per indicare i componenti della giunta? Ora mi prendo due giorni di pausa (ride).

Ha in mente il metodo e qualche nome? Confermo che ci saranno solo assessori esterni e che non useremo il manuale Cencelli, ma il criterio della rappresentanza territoriale e della competenza. Serve una giunta forte e sarà fondamentale la squadra, perché soli non si fa nulla.

È alla prima esperienza amministrativa: da chi si farà consigliare? Il territorio regionale e le sue criticità li ho conosciuti abbastanza. Ho un’ esperienza incentrata sulla parte politica ma abbiamo rappresentanti con forte esperienza amministrativa. Ognuno ha le sue competenze e specificità: non esistono persone onniscienti.

Con così tanti posti da coprire, avrete gente all’altezza? Abbiamo una classe dirigente formata sul territorio. E comunque sono i cittadini ad aver chiesto un’ iniezione di novità.

Quale sarà il primo provvedimento della giunta? Toglieremo l’ obbligatorietà e le penalizzazioni per i Comuni fuori dalle Uti. Poi ci sarà una nuova riforma, perché è stato profondamente sbagliato umiliare i sindaci, eletti dai cittadini.

Sulle sanità ci sarà mutamento altrettanto radicale? La toccheremo con dovuta accortezza: è materia delicata e dobbiamo prima ascoltare, rimettendo insieme il sistema senza colpi di scena, perché c’ è il diritto alla salute da tutelare. Ma serve un cambiamento pesante.

Ha sentito il suo avversario Sergio Bolzonello? Mi ha chiamato e lo ringrazio. Si è preso la responsabilità di cinque anni che ha fatto con Debora Serracchiani da vicepresidente e spero che da fronti opposti ci possa essere una collaborazione.

Toglierà il manifesto dedicato a Giulio Regeni dalla facciata del palazzo della Regione? Per rispetto della famiglia non voglio strumentalizzare la vicenda. Per quanto ci riguarda, continueremo a chiedere cosa sia successo in Egitto ma non penso che gli striscioni servano in tal senso.

Che significato ha il voto regionale in chiave governo e rapporti Lega-Fi? Questa volontà di cambiamento è un’ indicazione chiara per la Lega e il centrodestra. Spero che questo messaggio sia ascoltato, perché fare un governo contro la volontà dei cittadini sarebbe una follia. Il centrodestra è unito ed è maggioranza, seppur relativa, nel paese e Salvini ne è il leader. Adesso basta aspettare perché intanto le saracinesche si abbassano, la gente continua a perdere il lavoro e l’ immigrazione irregolare continua ad arrivare. Se non si riesce a formare un governo si torni al voto.

Niente più ipotesi di accordo con i grillini? L’ abbiamo detto e lo ribadiamo: con i 5Stelle è possibile ragionare sulla decina di punti sui quali ci troviamo d’ accordo e su questo imbastiamo la discussione.