da Messaggero Veneto del 9 aprile 2018 – di Viviana Zamarian – Una cena a casa di amici in comune a Trieste. «Ammetto, ero un po’ curioso. Sapevo che ci sarebbe stato anche Massimiliano Fedriga, tra i deputati più giovani appena eletti in Parlamento». Il medico Roberto Fattori, 36 anni, oggi ricorda bene quella serata. «Mi colpì subito la sua semplicità – dice -, si era rivelata una persona disponibile. Dopo dieci minuti di chiacchierata non mi ricordavo più che era un parlamentare perché era davvero un ragazzo come noi, in tutto e per tutto». Da quella cena nasce un’ amicizia. Forte, profonda.
«Entrambi curiamo molto i rapporti – racconta Fattori -, facciamo parte di uno stesso gruppo di amici che riescono a vedersi spesso nonostante gli impegni». Massimiliano, nel 2013, lo sceglie come testimone per il suo matrimonio con Elena. E Roberto l’ anno scorso gli chiede di essere il suo “compare”. «Max è una persona a cui non puoi non voler bene e che riesce a dimostrarti quanto ci tiene e quanto tu sei importante per lui» dice. L’ ha fatto all’ addio al celibato di Roberto. «L’ aveva organizzato tutto lui, a Mykonos, in Grecia – racconta – ma era stata intanto calendarizzata alla Camera una seduta a cui non poteva mancare. Era affranto. Andò a Roma, fece il suo dovere e poi, non so ancora come, ma riuscì a prendere un aereo e ad arrivare da noi. La mattina mi svegliai e lo trovai in terrazza che prendeva il sole.
Fu un’ emozione fortissima. Ecco questo è Max».
Lo stesso Max «che ventenne andava ad appendere i manifesti della Lega Nord, incurante di chi allora lo prendeva in giro. Non lo conoscevo ancora ma so che si è sempre dato da fare, so quanto grande è la sua passione per la politica». Erano insieme quando venne annunciato il nome di Renzo Tondo come candidato presidente alla Regione. «Ci trovavamo a casa mia, a Udine, – dice – e tutti noi amici piangevamo ed era lui che ci consolava. Noi eravamo dispiaciuti per lui perché sapevamo quanto ci tenesse e sapevamo quanto cuore ci aveva messo». Poi a Udine arriva Matteo Salvini.
«C’ è stato un incredibile attestato di stima nei confronti di Max – racconta – ed è stato qualcosa di bellissimo. Lui ci teneva e ci sperava ma è sempre stato un uomo di partito che avrebbe condiviso la scelta. Quando abbiamo saputo che lui sarebbe stato candidato presidente in Fvg siamo esplosi di gioia».
Lo ribadisce Roberto: «Max è uno di noi. È legato profondamente alla famiglia che gli ha trasmesso valori importanti. È una persona che ascolta molto ed è sempre attenta alle opinioni degli altri. Non ha la presunzione di avere la verità in tasca e questo la gente lo percepisce al di là delle opinioni politiche che può avere». Dunque, da amico, il pregio e il difetto di Fedriga? «Il pregio è quello di essere una persona generosa, umile e di grande cuore. Il difetto più grande è che si ostina a indossare un paio di scarponcini. Purtroppo li usa spesso ma gridano vendetta. Prima o poi riuscirò a farli sparire una volta per tutte».
Gli augura il meglio Roberto. «Gli voglio veramente bene – dice – e spero che diventi presidente perché è una persona che sa ascoltare, sa fare squadra, sa mettersi in discussione e soprattutto ha fortemente voluto scendere in campo per la nostra Regione. Quando lui dice probabilmente potrò sbagliare ma io avrò la capacità di rendermene conto è vero e questo viene percepito dagli altri». Insomma, «Max è davvero lontano dallo stereotipo del classico politico».