Come giudica lo spettacolo dato dal centrodestra in questi giorni?
Un dibattito acceso e confuso, ma il risultato è più che ottimo. Ci sono la coalizione unita e l’obiettivo di offrire una prospettiva diversa rispetto al duo Serracchiani-Bolzonello. Malgrado le discussioni e le tensioni, tutti hanno fatto un passo indietro per farne fare uno avanti ai cittadini del Fvg.
Le prime parole da candidato? Sono pronto per la campagna elettorale e ringrazio tutta la coalizione e soprattutto i cittadini, che in questi giorni mi sono stati vicini. Tutto questo nasce da una scelta del popolo.
Cos’ha detto agli alleati? Abbiamo fatto un quadro delle procedure per presentare le liste, poi ci incontreremo con calma per il programma. Siamo sul pezzo.
Cosa pensava mentre la stessa Forza Italia bocciava i propri candidati a Roma? Ci sono molte persone valide che fanno parte di una squadra. Non sarò un uomo solo al comando. Le ambizioni di potere non mi interessano e non credo a chi si dice onnisciente.
Come ricucire ora i rapporti con i berlusconiani? Sono già ricuciti. La scelta finale è condivisa da tutte le forze della coalizione. Ora lavoriamo per il risultato e per costruire un’ottima squadra di governo.
Il Fvg come prima tappa dell’opa leghista su Forza Italia? Nessuna scalata. Oggi c’è stata una scelta condivisa per tenere unita la squadra.
Offrirà la vicepresidenza a Riccardo Riccardi? Deciderà la squadra. Le mie scelte saranno tutte condivise, ma Riccardo è un’ottima persona, preparata e in gamba.
Cos’ha pensato quando è stato indicato Renzo Tondo? Avevamo già organizzato le liste, poi le cose sono andate diversamente. Ringrazio Renzo per la responsabilità, la grande capacità politica e il senso di comunità e delle istituzioni. Autonomia responsabile è parte della squadra.
Poi è arrivato Salvini… La prima volta nella storia italiana che un capo di partito ascolta la sua gente. Parliamo di un vero leader.
Avrà gradito le proteste della base schierata per lei… Non era una cosa contro qualcuno ma per qualcuno e non ha riguardato un manipolo di leghisti ma i cittadini. Una grande emozione, di cui sono orgoglioso e che mi intimorisce: una grande responsabilità, qualora i cittadini ci diano fiducia.
La Lega dispone della classe dirigente adeguata per ricoprire i posti in consiglio e giunta regionale? Nella Lega e nella coalizione ci sono persone in gambissima e ci sono persone dal mondo professionale e imprenditoriale preparatissime che guardano al nostro mondo. Io sarò l’allenatore della squadra.
Sarà la Lega dura e pura di Salvini o quella dialogante di Maroni e Zaia? Io faccio il candidato di una coalizione che ascolta e dialoga ma ha le idee molto chiare. Non è più il tempo del “va bene tutto”: niente mediazioni al ribasso.
La accuseranno di non conoscere la macchina amministrativa. Ci sono stati bravissimi presidenti di Regione come Maroni. Io ho la mia esperienza di politica nazionale. Altri porteranno l’esperienza amministrativa fatta in Regione. Solo la squadra vince.
Avrete il tempo per costruire il programma? Avevamo già cominciato e basteranno pochi giorni per raffinarlo. Eravamo più avanti sul programma che sul candidato, come penso si sia visto (sorride).
Sanità: tutto da rifare? Scriveremo una nuova riforma che dia risposta a un diritto alla salute che è stato compresso da questa giunta. Vogliamo un servizio post acuzie adeguato, risposte per i territori abbandonati dalla Regione, separazione di territorio e ospedale.
E sulle Uti? Per prima cosa via alle penalizzazioni, poi una nuova riforma che coinvolga i sindaci e preveda enti elettivi per decidere chi spende i soldi pubblici. L’idea dei cantoni mi piace e su questo ci confronteremo.
Inversione anche sul tema immigrazione? Basta accoglienza diffusa. E trattativa forte col governo per avere controllo dei confini: che non significa chiuderli ma fornire il personale per sorvegliare, come fa l’Austria.
Come si declina il futuro di Trieste? Condivido quanto fatto per il porto e bisogna continuare. E poi revisione della gestione del turismo: chi vuole investire sulla città deve essere nelle condizioni di farlo.
Ferriera: per Tondo sbagliato pensare di chiuderla… Va rivista l’Aia per dare risposte a Comune e associazioni, garantendo la compatibilità dell’impianto con la città, sempre se possibile.
Forza Italia esce a pezzi dalla trattativa romana. È la fine della stagione camberiana? Non c’entra nulla. È stata una scelta di popolo.